Quali beni immateriali occorrono per ottenere agevolazioni fiscali (come il Patent Box) per detrarre la quota del reddito da proprio prodotto?
Know How aziendale, segreti industriali, marchi, modelli di design, brevetti e software sono valori e patrimonio aziendale che hanno richiesto investimenti e tante ore sacrificate sull’altare del lavoro. Questi beni immateriali oggi concorrono alle agevolazioni fiscali che permette di detrarre una quota del reddito da loro prodotto.
Attraverso la legge detta “Patent Box” le aziende possono detrarre il 50% del reddito prodotto dai beni immateriali sia usati direttamente che dati in concessione. Inoltre, la plusvalenza dalla cessione di questi beni viene detassata al 100% se l’azienda reinveste almeno il 90% del valore della plusvalenza entro 2 anni dalla cessione.
A differenza di tutte le altre agevolazioni fiscali, questa va incidere su costi già effettuati e sul patrimonio di immateriali presente in tutte le aziende. Non richiede un esborso di liquidità, anzi genera un risparmio fiscale che non richiede partecipazioni a bandi con copertura limitata, ma agisce direttamente sulle imposte dovute dall’azienda.
Qualifica i beni immateriali aziendali per la sua corretta valorizzazione, e questo a vantaggio della valutazione complessiva dell’azienda sia in caso di cessione che in quello molto più utilizzato di accesso al credito.
Un’agevolazione strutturale che, oltre ad essere compatibile con tutte le altre misure quali il super ammortamento al 140%, l’iper ammortamento al 250% o il credito d’imposta sulla R&D, ha un impatto pluriennale per i prossimi 5 anni, e può essere rinnovata.
Tutto questo verrà illustrato nel convegno di giovedì 16 novembre 2016 denominato “Patent Box: una rilevante opportunità per la competitività” presso il CONFAPI Varese.