Il governo non ha correttamente stimato l’impatto del patent box sui gettiti 2015-2019. Anche se tutto ciò era preventivabile vista l’attrattiva che tale misura esercita presso le aziende Italiane.
D’altro canto negli altri paese che già si avvalgono di questo regime. Il risparmio fiscale è così importante da renderli attrattivi per la messa a reddito dei beni intangibili incidendo positivamente nell’economia interna.
La volontà del governo e dell’OCSE era appunto quella di rendere attrattiva la nostra nazione verso quelle società che avevano allocato i loro beni intangibili all’estero e fare in modo che non ci fosse più una emigrazione di tali patrimoni.
Ma questo regime ha ovviamente incentivato a muoversi nella direzione del patent box tutte quelle aziende che valutavano solo in funzione competitiva i propri intangibili tralasciando una corretta valutazione patrimoniale.
Oggi, con l’utilizzo del patent box si va oltre alla funzione competitiva degli intangibili, e si inizia a vederli sotto una nuova luce, che evidenzia il loro reale valore, valorizzandone il patrimonio, e la loro redditività data dalla possibilità di abbattere il reddito prodotto.
Come stima ItaliaOggi, in un articolo, l’importo delle agevolazioni fiscali richieste dalle imprese potrebbe superare di molte volte quanto preventivato dal ministero, rendendo inevitabile il rifinanziamento della misura oltre a dover monitorare attentamente l’attività di ruling al fine di gestirle in tempi accettabili.
Ora che la misura è stata chiarita dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate e confortata dalle prime esperienze di ruling relative alle richieste di beneficio del 2015, si prevede che molte più aziende accederanno al patent box proprio per non perdere una concreta opportunità e mettere a corretto reddito beni che fino ad ora erano tralasciati nella loro funzione patrimoniale e redittuale.